Laghi E.Curiel
Campogalliano

L’ area, d’interesse paesaggistico-naturalistico e caratterizzata dalla presenza dei Laghi e da importanti funzioni ricreative e sportive, costituisce la più estesa concentrazione di attrezzature e spazi collettivi d’interesse sovra comunale nel territorio provinciale di Modena. I fabbricati esistenti, di cui due d’interesse storico architettonico, comprendono impianti e attrezzature per lo sport e il tempo libero, esercizi di ristorazione, abitazioni, sedi di Associazioni. All’interno dell’area sono attivi due frantoi di ghiaia, di cui uno in corso di cessazione. L’area è interessata dalla Riserva Naturale Orientata Casse di espansione del fiume Secchia, dal sito SIC/ZPS Casse di espansione del fiume Secchia e dal progetto d’istituzione del Parco fluviale regionale della Secchia. Nelle aree che vi sono comprese sono tutelate flora, fauna ed ecosistemi presenti, nell’ambito della riqualificazione e valorizzazione del paesaggio e degli ambienti naturali. I Laghi E.Curiel ospitano diverse Associazioni sportive e attività legate alla fruizione degli spazi aperti, sia di tipo annuale sia stagionale. A corredo, sono dislocati su tutta l’area alcuni edifici di servizio, bar e ristoranti, sedi di Associazioni o piccole strutture semi-temporanee per alloggiare attrezzature di vario genere. La maggior parte delle attività aperte al pubblico è nel territorio del Comune di Campogalliano, perché l’area di pertinenza del Comune di Rubiera è di difficile accesso e non presenta le caratteristiche fisiche e spaziali necessarie per ospitare iniziative stanziali. Il Comune di Campogalliano ha in essere diverse convenzioni, di breve o medio termine, con delle Associazioni per l’utilizzo degli spazi a titolo gratuito, a fronte della cura e manutenzione ordinaria degli stessi.

Come arrivare

L’area dei Laghi E.Curiel è facilmente raggiungibile dall’autostrada A1 Milano-Napoli e dalla A22 Brennero- Modena, imboccando l’uscita Campogalliano e seguendo le indicazioni per i Laghi Curiel, lungo via Albone, per circa 5 km, itinerario ben segnalato. Da Campogalliano è possibile raggiungere l’area in macchina, a piedi o in bicicletta, con un percorso di circa 4 km, così come dal centro di Rubiera, Comune confinante con quello di Campogalliano. L’accesso carrabile, quello principale su via Albone, è servito da due aree di parcheggio limitrofe e dotate di circa 430 posti auto e 70 posti moto-scooter. Campogalliano dista circa 12 Km dalla stazione dei treni di Modena, 24 km da quella di Reggio Emilia e 55 km dall’aeroporto “G.Marconi” di Bologna.

Il Parco del Secchia, oggi individuato come “Riserva naturale della Cassa di espansione del fiume Secchia”, è situato poco a nord della Via Emilia fra le province di Modena e Reggio Emilia, nei comuni di Modena, Campogalliano e Rubiera. La Riserva tutela una zona umida dell’estensione di 260 ettari derivata dalla cassa di espansione, un’importante opera idraulica realizzata per regolare le piene del fiume Secchia e progettata in modo tale che, al raggiungimento di un determinato livello, per evitare straripamenti delle acque, parte della portata viene fatta fluire all’interno del bacino artificiale di espansione, così da alleggerire quella del fiume. Con le fasce di bosco golenale ai lati del Secchia, la cassa costituisce un ambiente che ha una importante funzione di riequilibrio ecologico per tutto il variegato territorio circostante. Il territorio della Riserva è anche Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).

Storia e tradizioni

Dai numerosi ritrovamenti effettuati nell’area del fiume Secchia si è potuta datare la presenza dell’uomo in questo territorio fin dal periodo Neoeneolitico (3500-1800 a.C.). Il giacimento archeologico situato sull’argine sinistro a nord dei ponti di Rubiera, è tra i complessi eneolitici “puri” della regione emiliana. Rilevante anche la scoperta nel 1983 del cippo dei “grifoni” che, rinvenuto nel greto del Secchia, testimonia la presenza stabile di insediamenti etruschi in val di Secchia. Anche il periodo romano è ben testimoniato da numerose opere e suppellettili come la piccola necropoli situata in una cava d’argilla lungo la strada “della Chiusa”. In epoca medievale queste terre erano attraversate da viandanti e pellegrini diretti a Roma, i quali trovavano ristoro negli ospitali lungo il cammino. Uno di questi, chiamato proprio L’Ospitale, fondato nel 1179 in prossimità del guado sul Secchia, poi distrutto e ricostruito in forma più ampia nel XVI secolo, è giunto fino ai giorni nostri come complesso monumentale oggi sede di importanti associazioni culturali e degli uffici del Parco. Da ricordare poi che, dal secondo decennio del 1600 alla fine del secolo scorso, il fiume Secchia era solcato da “mailate”, zattere fluviali che, partendo da Cinquecerri, trasportavano legname fino a Rubiera.

Il territorio

Il Parco del Secchia comprende, oltre alla cassa di espansione, un tratto di fiume Secchia per una lunghezza di sei chilometri e i terreni agricoli circostanti. L’area protetta assicura la protezione e la conservazione degli habitat, della flora e della fauna, nonché degli ecosistemi acquatici riparali e terrestri e promuove azioni di riqualificazione del paesaggio e di restauro ambientale. Oltre a favorire la rinaturalizzazione delle zone umide, tra gli obiettivi del Parco c’è anche quello di intervenire nell’area agricola, favorendo in particolare la realizzazione di siepi e alberature che, oltre migliorare il paesaggio, rivestono grande importanza ecologica quali custodi della diversità biologica, seriamente compromessa con l’affermarsi dell’agricoltura specializzata.

Il fiume Secchia

Il fiume Secchia è un affluente del Po che nasce nella conca dominata dall’Alpe di Succiso (2.017 m.slm), al confine tra le provincie di Reggio Emilia e Massa Carrara. La sorgente ed il tratto superiore del suo corso si trovano in un’area geografica con le più alte precipitazioni medie annuali italiane. Il Secchia ha una lunghezza complessiva di 172 km. e, dalla confluenza con i torrenti Dolo e Dragone, delimita i confini fra le Province di Reggio Emilia e Modena. All’inizio della pianura il fiume entra nella cassa di espansione e sfiora a ovest la città di Modena. Il Secchia è un importante corridoio ecologico che collega otto siti della rete Natura 2000 e tre aree protette, assicurando il fondamentale collegamento tra l’Appennino ed il Po.

La flora

Il contesto paesaggistico in cui si inserisce il Parco del fiume Secchia, come d’altronde quello di tutta la Pianura padana, deriva da secoli di profonde trasformazioni ad opera dell’uomo. Le aree più esterne sono destinate ad uso agricolo, principalmente seminativi semplici ed impianti di frutticoltura, confinando la crescita della vegetazione spontanea a pochi lembi posti ai margini di queste aree coltivate. All’interno dell’area protetta, la presenza dei bacini di raccolta delle acque di piena, gli isolotti, le arginature ed il fiume stesso determinano una marcata diversità vegetazionale. Le formazioni principali sono per la maggior parte di carattere igrofilo come il canneto, costituito principalmente da Phragmites australis e Typha latifoglia ed il bosco igrofilo, tipico delle zone umide e  costituito principalmente da salice bianco, pioppo, e, nelle sue porzioni più consolidate, anche dall’ontano, dal carpino bianco e dalla farnia. Nel sottobosco si trovano diverse specie arbustive: il biancospino, il prugnolo, il sambuco, la fusaggine, il sanguinello e, nelle porzioni più umide, il diffuso salice rosso.

La fauna

Il Parco del fiume Secchia richiama un’abbondante avifauna legata agli ambienti acquatici e rappresenta un ideale luogo di sosta durante gli spostamenti migratori e le specie che si possono osservare sono numerose. I grandi bacini d’acqua accolgono il germano reale, l’alzavola, la marzaiola, la folaga, il moriglione, la moretta, la gallinella d’acqua, la strolaga, il mestolone, il porciglione, il cormorano, il tuffetto e il beccaccino. Nelle acque aperte dei laghi si può osservare lo svasso maggiore ed ammirare le grandi “garzaie” con nidi di aironi cenerini e garzette, oltre all’airone bianco maggiore e alla nitticora. Lungo le sponde dei bacini e nei canneti trovano rifugio il tarabuso ed il tarabusino, l’airone rosso, il cannareccione e la cannaiola. Durante la stagione fredda è facile vedere il gabbiano comune ed il gabbiano reale, mentre nella stagione primaverile si possono osservare le sterne. Nei terrapieni e negli argini si riproducono il martin pescatore e il gruccione, il topino e la ballerina bianca. Il bosco igrofilo offre ospitalità a numerose specie di volatili tra cui diverse varietà di picchio, il pettirosso, la cinciallegra, la capinera, il merlo, la ghiandaia, la gazza e molte altre. Fra i rapaci sono presenti sia specie nidificanti che svernanti, compresi i rari falco di palude e falco pescatore. Numerosi i mammiferi, soprattutto appartenenti alla microfauna dei roditori, ma sono presenti anche i carnivori di medie dimensioni. Chirotteri, rettili, numerose specie anfibie e pesci completano il quadro della ricchissima fauna che popola l’area protetta.

 

Come arrivare

La sede amministrativa del Parco del Secchia (Riserva della Cassa di Espansione del fi ume Secchia) è ospitata nell’antico edificio della Corte Ospitale di Rubiera, palazzo di origine cinquecentesca che conserva ancora molti caratteri architettonici originali.
Per chi arriva da Milano o da Bologna percorrendo l’autostrada A1 Milano-Napoli è uscire al casello di Modena Nord e proseguire in direzione Reggio Emilia, seguendo poi le indicazioni per Rubiera. lI testo è pubblicato su gentile concessione di:
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità “Emilia Centrale” – “Casse di espansione del Fiume Secchia” – Via Fontana 2 – 42048 Rubiera (RE) – tel 0522/62.79.02 fax 0522/26.14.83 – cell 348/52.19.711 – [email protected] – http://www.parchiemiliacentrale.it